DOVE SI SOFFERMA LA MENTE



Noi diciamo:


Se la mente si sofferma sull’azione del corpo dell’avversario, ma catturata dall’azione del corpo dell’avversario.
Se la mente si sofferma sulla spada dell’avversario, sarà catturata da quella spada.
Se la mente si sofferma sull’intenzione di colpire dell’avversario, sarà catturata da quell’intenzione.
Se la mente si sofferma sulla propria spada, sarà catturata dalla propria spada.
Se la mente si sofferma sulla propria intenzione di non essere colpiti, sarà catturata dalla propria intenzione di non essere colpiti.
Se la mente si sofferma sulla postura dell’altro uomo, sarà catturata dalla postura dell’altro uomo.
Ciò significa semplicemente che la mente non deve fissarsi in alcun punto.
Un uomo disse un giorno: “Ovunque fisso il pensiero, le mie intenzioni si bloccano nel punto dove si è fermata la mia mente, e io sono battuto dal mio avversario. E’ per questa ragione che fisso la mente tre dita sotto l’ombelico e non la lascio vagare. In tal modo posso agire in accordo con i movimenti del mio avversario”.
Questo potrebbe sembrare molto ragionevole ma, visto dal punto di vista superiore del buddhismo, fissare la mente sotto l’ombelico impedendole di muoversi è prova di basso livello comprensione, cioè quello della disciplina e dell’addestramento. il livello della serietà. O, per dirla con le parole di Mencio: “cercare la mente perduta”. Non è comunque il livello più alto. Ha il senso della serietà della pratica. Quanto alla “mente perduta”, si tratta di un concetto che ho già spiegato e potete leggere altrove.
Se prendete in considerazione l’idea di fissare la mente sotto l’ombelico impedendole di muoversi, essa sarà afferrata dalla mente che formula questo piano. Non avrete la possibilità di procedere oltre e non sarete sicuramente più liberi.(…)

LA MENTE SENZA CATENE

scritti di un maestro zen a un maestro di spada
Takuan Soho
ed. Mediterranee

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