In questo post trattiamo il significato culturale, storico e filosofico del lavoro di ricerca che svolgiamo nel dojo NITEN ICHI RYU di spada, del Qi Gong scuola “Le Quattro Direzioni”
Oltre all’attenzione verso la tecnica (il movimento), ci tengo sempre ad approfondire la visione culturale e storica degli eventi, che ho potuto a mia volta esplorare nel corso dell’esperienza nell’ambito delle discipline giapponesi. Completare la pratica con una più approfondita conoscenza generale facilita il superamento delle varie fasi di apprendimento che l’arte impone, guidando la crescita personale del praticante.
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Quando l’inverno si trasforma in primavera setsu bun:
terzo mese
Il 3 marzo, festa chiamata jomi no sechiye, nelle case in cui vive una bimba che ha meno di sette anni, si allestisce una bella mostra di bambole e piccole statue, chiamate Hinanomatsuri.
Le figurine, che sono vestite con costumi dei tempi passati, sono sistemate in varie file, e si da il posto più alto alle figure dell’imperatore e dell’imperatrice mentre, sotto di loro nei livelli più bassi, vi sono i guerrieri, le dame di corte, i musicisti ecc.. Alla base sono sistemati modellini degli oggetti necessari ad una sposa che va ad abitare nella casa del marito un cassettone (tansu), una lunga cassa per la biancheria da letto (nagamochi), un appendi abiti (iko), uno specchio su sostegno, e così via.
Le grandi bambole, usate di solito per giocare, fanno parte della mostra, così come un modello del piccolo carro trainato da buoi usato dai primi imperatori. Grandi focacce a forma di diamante, chiamate Kosamochi, fatte di riso e di artemisia bollita, sono offerte alle statuine, e vengono date a quei parenti e amici che hanno regalato le bambole. L’origine di questa festa non è nota, ma si suppone che risalga a oltre 900 anni fa.
Lungo le coste, ma specialmente in alcuni luoghi di quella orientale, come Sumiyoshi no ura, Sakai no ura, Shiba ura e Shinagawa, la gente si diverte a pescare crostacei e lo chiama shiohi gari. Folti gruppi di uomini, donne e ragazzi escono in barca il mattino presto, aspettando che la marea si abbassi, e quindi scendono alla ricerca di crostacei di varie specie,con i quali tornano trionfanti, quando il flusso dell’alta marea li riporta a terra.
All’epoca dell’equinozio di primavera (higan), i capi famiglia preparano il bota mochi, focacce tonde di riso bollito, coperte con un impasto di fagioli e zucchero chiamato an; il dango, dolce a forma di gnocco, fatto di riso, fagioli rossi e zucchero, e altre vivande simili, e offrono questi dolci alle immagini del Buddha o li distribuiscono tra amici e parenti.
Nella ricorrenza dei defunti, è usanza da parte dei parenti della persona deceduta offrire riso bollito, pasticcini e altro cibo allo spirito del defunto, e chiedere ad un monaco di leggere ad alta voce versi dei libri sacri buddhisti. Si crede, tuttavia, che quelle anime che non hanno parenti che si occupano di loro, siano affamate, e così in questo periodo dell’anno i monaci buddhisti compiono per sette giorni la cerimonia Segaki, “il nutrire gli spiriti affamati”, in cui si recitano preghiere e si offrono riso bollito, pasticcini ecc. a quelle ombre altrimenti dimenticate.
SETSU-BUN
Quando l’inverno si trasforma in primavera (anno 1909)
L’Angolo Manzoni Editrice
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