La mia esperienza nella ricerca dell’equilibrio fra MENTE E CORPO, mi ha portato a comprendere che la meditazione, finalizzata alla ricerca dello “SHEN”, non può essere una meditazione statica.
Infatti senza la parte dinamica (il coinvolgimento del corpo), non è possibile arrivare a nessuna scoperta.
Calmare la mente e rilassare il corpo attraverso il movimento: questa è la vera meditazione che giunge allo scopo.
Mente e corpo attraverso il Qi Gong
I risultati, nei lunghi anni di pratica Qi Gong e la grande esperienza di mia moglie Deborah, attraverso il suo metodo “Iwakura”, mi confermano che muovere il corpo è più efficace, ma anche più coinvolgente, nella ricerca del nostro spirito.
Il Qi Gong, rappresenta infatti l’Insieme di tecniche di movimento risalenti alla medicina tradizionale cinese, atte a sviluppare proprio l’energia interiore, soprattutto mediante il controllo della respirazione.
Di fatto, noi siamo corpo e mente ma anche spirito. Pertanto, se ci limitiamo nella ricerca spirituale con la meditazione statica, perdiamo il contatto e la completezza del nostro scopo.
La dimostrazione pratica: mantenere il collegamento fra mente e corpo
Quanti di voi hanno provato a meditare dopo qualche lezione di meditazione statica e ci sono riusciti senza addormentarsi, senza pensare?
La mente è rimasta senza pensieri, oppure dopo qualche minuto, addirittura secondi, siete passati a pensare subito ai problemi, quindi alla parte negativa e devastante?
Con la meditazione CORPOREA e con il QI GONG questo non succede, perché la mente non sarà impegnata a trattenere i pensieri negativi che pervadono la testa.
L’impegno è rivolto e concentrato a seguire i movimenti del corpo, pertanto la mente sarà più leggera e potrà godere del totale relax.
Corpo e mente sani per collegarsi con il divino in noi
I latini insegnavano che: “Mens sana in corpore sano” : ed è vero che la mente sana abita in un corpo altrettanto sano.
Ed è sempre così che si riuscirà a trovare lo “SHEN”, ovvero l’equilibrio spirituale: abbinando gli esercizi mirati con la guida di un Maestro, preposto a farci arrivare al Divino che è in noi stessi.
Il DIVINO che intendo non è una forma religiosa, che sia monoteista o politeista: intendo il Divino come parte integrante di noi stessi.
Il divino (l’essenza creativa e creatrice) è dentro di noi: è ciò che siamo profondamente, cioè il nostro spirito.
E’ una parte che molte volte trascuriamo, privilegiando quella materialista.
Ma così abbandoniamo una metà di noi stessi molto importante, che è appunto la quintessenza, lo “Shen”.
L’umanesimo dell’antica Grecia con Senofonte.
Senofonte si rifiutò di riconoscere gli dei del suo tempo e riservò il divino ai principi di unità dell’universo.
Ma fu in tempi più recenti, nel XIV secolo, che si inizio a concepire una visione più profonda dell’essere umano.
Proseguendo dal XVIII secolo in avanti con Kant, si verificò l’avvento dell’umanesimo e di una graduale ricerca del benessere.
La ricerca del divino che è dentro di noi, grazie all’integrazione continua di Corpo e Mente, è l’asse portante di questo lavoro su se stessi.
Ed è l’unica fonte per non farsi travolgere da un tipo di società basato sull’immagine, sull’apparire a tutti i costi e sul materialismo sfrenato: Se appaio “sono”, o cado nell’oblio.
Il divino è difficile da trovare se la mente prende il predominio ed abbandona il corpo, perchè tutto si separa e si sgretola.
Se invece mettiamo insieme queste tre parti di noi: corpo, mente, spirito, allora sarà facile e piacevole vivere una vita molto più serena.
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