Giovamento della riflessologia
Ogni volta che osservo i benefici della Riflessologia plantare Bagua sulle persone, mi stupisco sempre come fosse la prima volta. Anche se l’esperienza di molti anni ha confermato la validità e l’efficacia dei trattamenti, osservarlo dal vivo è sempre un’esperienza emozionante.
Ovviamente potrebbe sembrare un giudizio di parte (e forse un po’ lo è), ma i risultati raggiunti dagli allievi non sono da meno.
Per chiarire meglio il concetto, ci tengo a condividere direttamente un caso reale, ovvero i risultati ottenuti su una donna, trattata da uno dei riflessologi formati nel corso.
Ma prima, per comprendere meglio il tipo di lavoro che un riflessologo del metodo Bagua compie ogni volta che intraprende un trattamento, mi voglio soffermare brevemente sul ruolo dell’operatore in riflessologia plantare.
Il lavoro del riflessologo
Nelle lezioni di riflessologia in aula, l’elemento su cui ci concentriamo non è solo lo studio dei punti relativi al trattamento, ma prima ancora è la capacità di “capire” la persona, senza l’aiuto delle analisi e degli strumenti elettronici di cui dispone la medicina ufficiale.
Ovviamente il fine non è fare una diagnosi dal punto di vista medico, ma cercare di individuare dove si è bloccato il flusso dell’energia vitale, per poterlo ripristinare. Questa, in realtà, è la parte più stimolante del metodo.
Spesso gli studenti del corso si stupiscono di come riescono a “centrare” molte situazioni, pur essendo all’inizio del loro viaggio, e potendo quindi contare su un’esperienza molto limitata.
Questo dimostra che i benefici della riflessologia si manifestano puntualmente, quando l’operatore conosce bene i presupposti su cui fondare i propri trattamenti: ma questo può avvenire solo se egli si è preparato in modo completo.
Un operatore completo non trascura mai i problemi, non dà mai nulla per scontato ed è attento ai bisogni di ogni suo cliente: mette infatti in primo piano la persona intera (spirito, corpo, mente ed emozioni).
I benefici della Riflessologia Plantare raggiunti da Irene, studentessa del metodo Bagua.
Trattamenti eseguiti su una donna di anni 43
La prima sessione è per lo più un colloquio dove mi parla della sua situazione: è molto agitata, in pena e ansia, preoccupata per determinate situazioni, non ha più voglia di fare. Da quello che dice scapperebbe, ma non ha il coraggio di lasciare ciò che ha.
Fisicamente dice di avere qualche dolore al dorso, insonnia e stanchezza, fuma molto e soffre di tosse stizzosa, ha un forte odore corporeo, mangia non troppo bene.
Le propongo di intervenire con un ciclo di Riflessologia Plantare, presentandole i benefici e spiegandole come agisce.
Il primo trattamento
Nel primo trattamento procedo con tutte le fasi: dal trattamento preliminare, alla verifica delle Montagne sacre (emerge dolore al tendine – monte han – monte hon e malleoli), poi tratto la Catena di montagne (fastidioso ma non doloroso: ne deduco che il dolore al dorso non debba essere così profondo).
Successivamente eseguo I 9 Palazzi (dove i punti percepiti sono parecchi e sui quali mi soffermo di più, sino all’allentarsi del fastidio) e la mappe organi/elementi, che questa volta tratto tutti approfonditamente, in particolare il metallo (fuma molto) e il fuoco trattato dolcemente per favorire (possibilmente) il ristoro emotivo e di cuore.
Le sedute successive
Dal secondo trattamento (accordato a pochi giorni di distanza dal primo) in poi, l’umore va migliorando, il mal di schiena sembra sparito, dorme di più anche se non benissimo (risvegli notturni).
Noto che in qualche occasione ha cambiato atteggiamento nei suoi rapporti (specie familiari), non le viene più da irritarsi in modo spropositato, ma si sente più calma dentro. Infatti mi spiega: “dico quel che penso, punto”. Talvolta si innervosisce ancora e ha momenti di ansia, ma molto meno frequenti.
Proseguendo con i trattamenti, i benefici della riflessologia si notano sempre di più. Di volta in volta valuto come i punti e le mappe rispondono al lavoro e alla stimolazione: sempre meglio nel corso di ciascuna sessione.
In merito ai 9 Palazzi, restano sensibili maggiormente i punti che regolano i liquidi, fattore riscontrabile anche nelle Mappe organi dove l’elemento Acqua resta dolorante e poi sensibile, durante tutte le sessioni di Riflessologia Plantare.
Proseguo comunque nel trattare molto approfonditamente i punti relativi ai 9 palazzi (specie 3-5-6) e mappa dell’acqua; mi soffermo bene anche sulle mappe di legno e terra: sia per favorire il ristabilirsi di un equilibrio idrico, penalizzato ultimamente:
dalla poca idratazione dall’alimentazione spesso scorretta (che comunque si impegna a migliorare)
dalla paura (alimentata dalla presenza di continui pensieri).
Dunque agisco per sostenere la ripresa di consapevolezza e armonia della propria energia (anche emotiva), e della motivazione personale.
Durante il percorso la cliente è soddisfatta: oltre a sentirsi molto meglio, ha ripreso in mano la sua vita, è ispirata verso le cose costruttive che intendeva fare e si appresta a prendere alcune decisioni importanti.
Le sessioni si sono susseguite con cadenza non perfettamente regolare fra l’una e l’altra, ma in base alle sue possibilità (allego le sei schede dei trattamenti).
Irene.
Conclusioni: i benefici della riflessologia plantare sono reali?
Credo che in una situazione di malessere e cattivo umore l’effetto placebo sia poco probabile (ho visto spesso, piuttosto, succedere il contrario), pertanto possiamo considerare attendibile il miglioramento generale nel senso di benessere della signora trattata.
In medicina cinese “stare bene” significa avere un buon flusso energetico fra gli organi: ripristinare il flusso è il compito della riflessologia Bagua, e spesso i benefici superano le aspettative.
www.duecieli.it
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