Non sempre le favole o i racconti giapponesi hanno fonti chiare, a volte sono narrazioni popolari raccontate come scopo di insegnare, attraverso la parola, le esperienze che si acquisiranno nel viaggio della propria vita.
Sono proiettate in un mondo molto diverso dal nostro occidentale, ma se ci soffermiamo con più attenzione, la radice che vogliono trasmettere è identica alle nostre esperienze di vita; la povertà e la ricchezza ne è un esempio.
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Il Kami della povertà ed il Kami della ricchezza: comprendere la vita attraverso i racconti giapponesi
C’era una volta un villaggio fatiscente, in cui viveva un uomo molto povero. Per quanto lavorasse, la sua situazione, stranamente, non migliorava mai. Per questo ripeteva tutto il giorno sconsolato: “Cosa posso fare? Sono così povero!” In realtà la sua casa era così povera perché era stata scelta come dimora molti anni prima dal Kami della povertà. Questi oziava tutto il giorno nello sporchissimo soppalco facendo in modo che la casa restasse sempre povera.
Nel frattempo…
Gli abitanti del paese non riuscivano a restare indifferenti di fronte alle condizioni di vita di quell’uomo e decisero di trovargli una moglie. Trovarono una ragazza molto carina. Ogni volta che lo sposo la guardava, mormorava: “E’ veramente bella, non potrò mai ringraziarvi abbastanza per il piacere che mi avete fatto.” E poiché la sposa non era solo bella, ma anche gran lavoratrice, le condizioni della casa piano piano migliorarono. Questo incominciò a preoccupare il Kami della povertà.
La sera di capodanno, i due sposi si raccolsero intorno al focolare a bere il tè e a mangiare il mochi. A un certo punto sentirono degli strani lamenti provenire dal soppalco. Incuriosito, l’uomo prese una scala ed andò a vedere. Con sua grande sorpresa, vi trovò il Kami della povertà in lagrime. “Chi sei?” gli chiese. “Sono il Kami della povertà. Abito qui da molti anni e sono molto preoccupato per la mia sorte: dove andrò se le condizioni di questa casa continuano a migliorare?” Che il Kami protettore della sua casa fosse proprio il Kami della povertà non rese molto felice quell’uomo: tuttavia lo invitò a scendere dal soppalco e a raggiungere sua moglie vicino al fuoco. Quella sera parlarono a lungo e ogni tanto il Kami della povertà scoppiava a piangere.
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A un certo punto sentirono bussare alla porta e, anche se un po’ spaventati, andarono ad aprire. “Piacere, sono il Kami della ricchezza” disse entrando. “Arrivo dal lontano paese dei Kami e ho pensato di fermarmi qui a fare una piccola sosta.” Fino a quel momento non si era ancora accorto della presenza del Kami della povertà. Quando lo vide: “Cosa fai ancora in questo posto? Vattene via immediatamente!” I due Kami iniziarono a litigare violentemente, finché il Kami della ricchezza non venne scaraventato fuori. Terminata la rissa, i due sposi ed il Kami della povertà ripresero i festeggiamenti di capodanno, essendo ormai diventati amici.
Quella casa non diventò mai ricca, ma vi regnò sempre una gran pace. Che fine fece il Kami della povertà? Rimase naturalmente ad oziare nel soppalco!
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